THE TWILIGHT SAMURAI (TASOGARE SEIBEI) |
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di Yoji Yamada, con Hiroyuki Sanada, Rie Myazawa, Nenji Kobaya
(Giappone, 2002)
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Ci sono samurai e samurai. Da quelli gloriosi di Kurosawa e Kobayashi, a quelli trasudanti postmodernità di Tarantino, a questo: che un raffinato veterano del cinema nipponico, ignominosamente assente dagli schermi occidentali ha atteso di rappresentare al suo settantasettesimo film
Ne valeva la pena: perché Seibei è un samurai diverso da tutti gli altri che lo hanno preceduto. Povero e riservato, deciso a riporre la spada come depone la pistola il cowboy in disuso, ridotto alla disbriga del lavoro amministrativo del proprio clan. Samurai del crepuscolo, come lo sfottono: vedovo con a carico due bimbe e una madre senile, timido e saggio mentre sbarca il lunario fabbricando gabbiette per insetti e rivoltando un pezzetto di terra per sopravvivere alla famosa carestia dell'Ottocento che precedette l'epoca Meiji e la modernizzazione di tipo occidentale. Parrebbe una rappresentazione lacrimosa e miserabilista, e non è proprio il caso. Seibei fu a suo tempo magistrale esponente dei combattimenti a spada corta; ma Yamada ce lo dipinge più come un contadino che come l'eroe crepuscolare e rinunciatario alla maniera del Clint Eastwood di GLI SPIETATI. Ed è proprio in quella scelta che THE TWILIGHT SAMURAI evita l'accademismo e la ricreazione superflua per compiersi con commovente perfezione in un proprio universo poetico; con il suo realismo rigoroso e rispettoso riconduce la precarietà di quelle esistenze, l'eternità di quei sentimenti a molte delle preoccupazioni che rimangono attuali. Dall'equilibrio classico della visione, dal rigore della sua forma come della sua recitazione nasce allora un'energia ed al tempo stesso una serenità che in tempi di KILL BILL fanno di quello spaccato esistenziale una preziosa, meravigliosa boccata d'aria.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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